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Quali sono le proposizioni della lingua italiana?

quali sono le proposizioni

Quali sono le proposizioni

Anche in questo articolo parliamo di lingua italiana. Nel caso specifico, parliamo delle proposizioni. Possiamo dire che le proposizioni sono l’elemento essenziale del discorso ed è costituita da soggetto, predicato e, facoltativamente, da complementi. Quali sono le proposizioni della lingua italiana?

Quali sono le proposizioni
Quali sono le proposizioni

Cosa si intende per proposizioni?

Quali sono le proposizioni

Le proposizioni sono delle frasi costituite da soggetto , predicato verbale e complemento che se si uniscono formano un’unità indipendente dal punto di vista logico e grammaticale. Esistono diversi tipi di proposizioni: proposizione principale e proposizione subordinata. La proposizione principale viene anche detta  indipendente perché anche da sola può assumere un significato.


Nella costruzione del periodo, la proposizione principale si trova sempre all’inizio del periodo, mentre nella costruzione indiretta (o inversa) può trovarsi anche dopo proposizioni secondarie. Ciononostante, ha sempre il ruolo più importante.

Le subordinate, invece , sono quelle che hanno bisogno della principale per assumere un ruolo decisivo all’interno del periodo.

Le proposizioni principali o indipendenti possono essere di diverso tipo. A seconda della funzione che svolgono a livello del periodo possono essere: enunciative, volitive, interrogative, esclamative. L e proposizioni enunciative enunciano un giudizio. Possono essere sia affermative che negative e, generalmente con il verbo all’infinito.

Quali sono le proposizioni

Le volitive, invece, esprimono volere, comando, invito, esortazione, preghiera, desiderio, augurio. Generalmente, presentano il verbo all’imperativo o al congiuntivo
Secondo le varie sfumature le volitive si dividono in:

– imperative
– proibitive
– esortative
– desiderative
– concessive

Inoltre, ci sono anche le  interrogative sono quelle che esprimono una domanda immediatamente diretta a chi ascolta e sono sempre seguite dal punto interrogativo. Possono essere introdotte direttamente, oppure con aggettivi. Hanno il verbo al modo indicativo. Le esclamative esprimono una esclamazione. Hanno il verbo solitamente al modo indicativo: ad esempio, Quanto sei buono! Oh, come è bella la campagna in primavera! Ahimè, quanto sono infelice!

Sono frequenti anche le cosiddette forme ellittiche, cioè con il verbo sottinteso: ad esempio, Che pace! (sottinteso “c’è”); Che faccia tosta! (sottinteso “hai”, “ha”, ecc.).

Uno sguardo alle subordinate

Quali sono le proposizioni

quali sono le proposioni

Anche le subordinate svolgono un ruolo importante. Arricchiscono il periodo, contribuendo alla coesione testuale. Le proposizioni secondarie servono a svolgere tutte le funzioni che nella proposizione principale vengono svolte dal soggetto, dal complemento predicativo , dall’attributo o dal complemento oggetto. In sostanza contribuiscono a dare vita a un enunciato più complesso chiamato periodo. Ci sono diversi tipi di subordinate a seconda della funzione che svolgono nel periodo. Ecco le varie categorie: 

  • soggettive,
  • oggettive,
  • attributive,
  • complementari
  • relative.

Le soggettive fungono da soggetto della reggente, la quale ha carattere impersonale. Le oggettive, svolgono la funzione di complemento oggetto della reggente. Vengono rette da verbi come ad esempio: affermare, dire, negare, narrare, dimostrare, definire; sentire, udire, vederepensare, credere, stimare, ritenere, giudicare, opinare, cioè esprimenti giudizio, opinione, parere. Poi ci sono anche le proposizioni attributive. Hanno la funzione di attributo o di apposizione rispetto alla reggente; e si possono esprimere in vari modi.

Oltre a quelle già elencate ci sono anche le proposizione modali che indicano il modo attraverso la quale viene rappresentato l’evento espresso dal predicato della reggente. Infine, abbiamo la proposizione concessiva, la quale indica una circostanza, nonostante la quale avviene ugualmente quanto è espresso dalla reggente.

Nella forma esplicita è introdotta dalle congiunzioni sebbene, quantunque, benché, nonostante che, malgrado, ancorché, o dalle locuzioni per quanto, quant’anche, anche se, tanto più che, concesso che e simili, o dai pronomi chiunque, qualunque. Nella forma implicita viene introdotta dal congiuntivo o dall’infinito e da locuzioni come che faccia, che facesse, o che sia, che fosse.

La lingua italiana è molto bella ma allo stesso tempo complessa, soprattutto se parliamo della grammatica. La parte delle proposizioni è oggetto di studio dell’analisi logica.

L’analisi logica e la sua importanza

Quali sono le proposizioni

Quanto parliamo di proposizioni ci riferiamo all’analisi logica. Esistono due tipi di analisi:

  • grammaticale
  • logica

La prima si riferisce all’analisi dei costituenti di un frase a partire dalla loro funzione grammaticale all’interno della frase. L’analisi logica, invece, è quella branca della grammatica italiana che permette di riconoscere le componenti di un periodo.

L’analisi logica e grammaticale sono esercizi basilari nello studio della lingua italiana che vengono insegnati fin dalle elementari. Sono molto utili soprattutto per acquisire una conoscenza completa della lingua italiana e se si vuole avere anche una competenza sia attiva che passiva. Dobbiamo ricordarci infatti che essere madrelingua a volte non certifica la conoscenza adeguata di una lingua. Se si vuole apprendere una lingua straniera, bisogna conoscere alla perfezione quella di partenza, altrimenti non si comprenderà mai un’altra lingua.

L’analisi logica  viene studiata fino al diploma e oltre, ed è utile anche per lo studio anche di altre lingue, classiche o moderne che siano.  Questo accade perché l’analisi logica è di necessaria importanza per interpretare un testo ed è necessario capire come si fa l’analisi logica, cos’è e a cosa serve.

A questo proposito, facciamo immediatamente chiarezza: l’obiettivo dell’analisi logica è quello di fare chiarezza sui rapporti che ci sono tra i vari componenti della frase, che siano soggetto, predicato o complementi, rendendola chiara per tutti.

Ti è piaciuto l’articolo? Se sì continua a seguirci per chiarire tutti i tuoi dubbi!

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