Quali sono i colori primari
I colori primari sono un insieme colori che vengono utilizzati per produrre una grande gamma di colori detti secondari. Tali combinazioni avvengono tramite sintesi additiva o sintesi sottrattiva. A seconda del tipo di sintesi è possibile identificare due differenti fasci di colori.
. Nel primo caso si parla di colori primari additivi i quali, pervenendo insieme all’apparato visivo umano producono sensazioni di colore distinte tra di loro. Nel secondo caso invece, le sostanze coloranti come ad esempio i coloranti o i pigmenti, sottraggono bande diverse dello spettro visibile alla luce che li colpisce. In ogni caso, è bene riuscire a identificare quali sono i colori primari. Di seguito forniremo un po’ di storia circa la loro nascita e successivamente proporremo quello che è lo spettro dei colori primari.
Quali sono i colori primari
Quali sono i colori primari
Un po’ di storia
Mescolando diversi colori si possono ottenere gamme cromatiche differenti e quest’idea non è poi così recente. Fin dai tempi di Aristotele fu possibile convenire con il fatto che l’arcobaleno non è prodotto altro che da nubi scure che si incontrano con fasci di luce. Poi, Leon Battista Alberti individua quattro colori primari nella sua opera: De Pictura; essi sono il rosso, verde, celeste, cenerino.
Negli anni seguenti, in altri trattati viene evidenziato come i colori sono dovuti all’assorbimento di una parte di luce bianca. Solo nel 1666 Newton dimostra come i nuovi colori possono essere ottenuti da tre pigmenti iniziali. Prima di ciò però, Newton partì dal presupposto la mescolanza di colori produce altre gamme cromatiche.
Verso il diciottesimo secolo si sviluppa invece l’idea dello schema a tre colori (rosso, giallo, blu). Mayer propone allora una prima e reale idea sulla sintesi sottrattiva dei colori.
Solo un secolo più avanti, Thomas Young sviluppa un’ipotesi secondo la quale la retina contiene tre tipi di recettori sensibili alle bande dello spettro.
Colori primari additivi
Quali sono i colori primari
Abbiamo già detto in precedenza che è possibile parlare di colori additivi e sottrattivi. Il fenomeno alla base di ciò consente di far pervenire agli occhi due o più fasci luminosi che prendono il nome di fasci additivi. Non si può pensare di ottenere un gran numero di colori a partire dalla gamma di colori primari additivi che sono solo 3. Affinché sia possibile sintetizzare i colori primari è necessario che i primi siano visibili e quindi che siano in grado di sollecitare i coni presenti nella retina.
Quali sono i colori primari sottrattivi?
Quali sono i colori primari
Parlando di colori primari sottrattivi invece, parliamo di: ciano, magenta, e il giallo. Questi dovrebbero comportarsi da filtri bloccando così i colori primari additivi. Il ciano dovrebbe bloccare la banda del rosso trasmettendo così la banda del blu e del verde. Il giallo dovrebbe invece bloccare la banda del blu trasmettendo così quella del verde e del rosso. Il magenta dovrebbe bloccare ancora la banda del verde, trasmettendo così quella del blu e del rosso.
La teoria dei colori opponenti
Il fisiologo Hering propone poi una nuova visione della teoria dei colori definendola degli opponenti. In particolare, Hering studia il fenomeno dei colori opponenti e delle immagini residue. Egli afferma che esistono 4 colori unici, dunque 4 colori primari. I colori sono identificabili a coppie e ad esse aggiunge un’altra coppia, quella di nero e bianco. Tale teoria però non è molto accreditata e ha perso valenza e considerazione durante gli anni.
Concludendo, inizialmente la definizione di tale tipologia di colore è stata usata con solo riferimento alla sintesi additiva, successivamente ha poi assunto un’altra valenza. Oggi si identificano quindi i colori additivi e quelli sottrattivi.
Pratica: come mescolare colori
Quali sono i colori primari
Abbiamo quindi chiarito che i colori primari sono quei colori che non possono nascere dalla mescolanza di qualsiasi altro tipo di colore. Essi sono:
- rosso
- giallo
- blu
In alcuni casi in pittura vengono considerati come colori primari anche il bianco e il nero. Nella grafica digitale invece ai tre colori primari è stato aggiunto il colore nero. In ogni caso, dalla mescolanza in parti uguali di due diversi colori primari è possibile ottenere un colore secondario. Ecco uno schema che potrebbe risultare utile:
- giallo + rosso = arancione
- giallo + blu = verde
- rosso + blu = viola
Ancora, mescolando altrettante parti di colori primari è possibile invece ottenere colori terziari. Ad esempio:
- 1 parte di blu + 2 parti di rosso = rosso violaceo
- 1 parte di blu + 2 parti di giallo = verde giallognolo
- una parte di rosso + 2 parti di blu = viola bluastro
Generalmente queste tecniche vengono insegnate ai più piccini alle scuole primarie. Si tratta di teorie molto utili per imparare ad utilizzare al meglio la tavolozza dei colori. Imparare a gestire simili abilità è molto importante.
Un’altra interessante curiosità circa i colori complementari. Si tratta di quei colori che se associati danno vita al massimo contrato. Tale curiosità è molto interessante soprattutto per coloro che non solo lavorano come grafici, ma anche per tutti coloro che sono alla continua ricerca di abbinamenti cromatici originali.
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