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Quali sono gli avverbi di modo e la loro funzione

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Quali sono gli avverbi di modo

Quali sono gli avverbi di modo. Nei precedenti articoli abbiamo parlato delle parti variabili e invariabili del discorso nella lingua italiana. Sia per i parlanti nativi di questa lingua, sia per chi si accinge a studiarla, conoscere la classificazione delle parti del discorso è di fondamentale importanza. Oggi parliamo degli avverbi e in particolare degli avverbi di modo. Quali sono gli avverbi di modo in grammatica?

Cosa sono gli avverbi?

Quali sono gli avverbi di modo

l’AVVERBIO è una parte invariabile del discorso. Invariabile perché non subisce variazione per quanto riguarda il genere o il numero. La funzione dell’avverbio è quello di determinare il significato di un verbo , di un aggettivo o di un altro avverbio. In grammatica, esistono diverse tipologie di avverbi, a seconda della loro funzione nel testo o in una semplice frase. Ecco le tipologie di avverbi:

  • tempo
  • quantità
  • negazione
  • modo
  • luogo
  • interrogativi
  • di dubbio

Queste sono le categorie più importanti. Quelle su cui ci focalizzeremo oggi sono gli avverbi di modo. Quali sono gli avverbi di modo e che funzione hanno?

Gli avverbi di modo e la loro funzione

Quali sono gli avverbi di modo

Questa categoria esprime come viene svolta un’azione. I più usati sono gli avverbi che terminano con il nesso -MENTE. Ecco quali sono più comuni: lentamente, velocemente, artisticamente, letteralmente, soavemente, amichevolmente, brutalmente, gentilmente e onestamente. Poi ci sono anche gli avverbi semplici, cioè quelli composti da una sola parola come ad esempio : bene , male e volentieri. Tra gli avverbi di modo in italiano ci sono anche quelli composti da aggettivi qualificativi che si comportano in modo strano. 

Inoltre, in italiano ci sono anche quelli composti da aggettivi qualificativi. In questo caso, invece di fare gli aggettivi, svolgono l’azione di un avverbio e diventano avverbi di modo. Questi avverbi particolari sono chiaroprecisodecisogrossofortesodo. Per capire se si tratta di un aggettivo o di un avverbio, basta vedere cosa c’è vicino. Se vicino c’è un nome, si tratta di un aggettivo qualificativo, se, invece, vicino c’è un verbo, allora si tratta di un avverbio.

Per capire meglio di cosa stiamo parlando e come capire la differenza tra un aggettivo e un avverbio, diamo un’occhiata a questi esempi:

Quali sono gli avverbi di modo

  • Ha lavorato sodo
  • Ho cucinato un uovo sodo

Nella prima frase “sodo” è un avverbio di modo proprio perché svolge la funzione di spiegare in che modo è stata svolta una particolare funzione, in questo caso espressa con il verbo “lavorare”. Nel secondo caso , invece, ci troviamo di fronte a un aggettivo che qualifica una caratteristica del nome che segue, in questo caso “uovo”. Di solito queste espressioni vengono utilizzate anche nei modi di dire per enfatizzare il discorso. Ad esempio: Parlare chiaroAndare forte. Molto facile, vero?

Grammaticalmente parlando, l’italiano è sicuramente tra le lingue più difficili da imparare. Il fatto che derivi dal latino ne è la dimostrazione tangibile. Essendo una lingua romanza, l’Italiano possiede una grammatica vasta e complessa , seppur affascinante. Altre lingue altrettanto difficili e simili all’italiano sono francese e spagnolo, che possono essere più semplici per quanto riguarda comprensione orale e scritta ma altrettanto difficili, almeno quanto l’italiano in riferimento allo studio della grammatica.

Perché studiare la grammatica?

Quali sono gli avverbi di modo

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Quali sono gli avverbi di modo

A scuola spesso ci siamo chiesti a cosa serviva studiare la grammatica. Molti di noi ricordano ancora le interminabili ore trascorse a ascoltare l’insegnante di italiano mentre ci raccontava tutte le nozioni grammaticali che attualmente conosciamo e che siamo, in linea di massima, in grado di mettere a frutto.

La grammatica è assolutamente essenziale proprio perché essa è l’insieme di regole da utilizzare al momento della scrittura di un qualsiasi tipo di testo e sia anche mentre parliamo. Quello che scriviamo deve avere un senso logico così come quando parliamo o ci esprimiamo in pubblico. Anche una banale conversazione telefonica non avrebbe senso di esistere se non conosciamo la grammatica: il nostro interlocutore difficilmente ci capirebbe!

In poche parole, la grammatica insegna a comunicare per mezzo di una lingua. Le regole di grammatica non sono state stabilite da Dio o dai grammatici, ma da un popolo, mediante l’uso della lingua. Sono proprio il risultato dell’uso della lingua.

Si va a scuola per “imparare” la lingua, e si studia la grammatica. In realtà la lingua non la si impara soltanto studiando i libri, ma la si impara ascoltando e parlando. Quando i bambini iniziano l’asilo hanno già una competenza passiva della lingua anche se, logicamente, non sono in grado di parlarla benissimo e non sanno ancora leggere o scrivere. Impareranno più avanti a partire dalle scuole elementari. Quando diciamo che uno è analfabeta non stiamo dicendo che non è in grado di parlare e non capisce nulla di quello che gli si dice, analfabeta è per definizione colui che non sa leggere e scrivere, non è colui che non sa parlare e ascoltare.

Ti è piaciuto questo articolo? Se la grammatica italiana o comunque lo studio della lingua italiana ti appassiona, allora continua a seguirci!

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