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Quali sono le scuole primarie in Italia?

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Quali sono le scuole primarie

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Quali sono le scuole primarie

L’Inizio del nuovo anno scolastico è sempre più vicino. Con l’inizio della scuola cominciano anche i dubbi sia per i genitori sia per i figli. Quest’anno i dubbi saranno molto di più data la situazione di disagio vissuta dal mondo scolastico durante la pandemia da Covid 19. I bambini non vedono l’ora di ritornare a scuola dopo tantissimo tempo in didattica a distanza. Il distacco emotivo inizia a farsi sentire. Inizia a farsi sentire la nostalgia dei compagni e degli insegnanti. Forse nessuno di noi avrebbe mai pensato che la scuola ci sarebbe mancata cos’ tanto. Ma quali sono le scuole primarie?

Cosa si intende per scuola primaria?

Quali sono le scuole primarie

La scuola primaria o scuola elementare, indica l’inizio della scuola dell’obbligo. Insieme alla scuola secondaria di primo grado, fa parte del fa parte del primo ciclo scolastico. Secondo il sistema scolastico in vigore in Italia, la scuola primaria corrisponde alla scuola elementare.

Essa è divisa in divisa in cinque classi, partendo dal primo anno dove si iniziano a imparare i primi rudimenti della lingua italiana, quindi, leggere e scrivere e l’alfabeto fino alla classe quinta dove ci si aspetta che gli alunni siano riusciti ad acquisire oltre a alla lingua italiana, anche un ottimo profitto in altre materie quali matematica, storia , geografia, eventuali lingue straniere che possono essere il francese , l’inglese o lo spagnolo. Si entra alle scuole elementari all’età di circa 5 anni, mentre si prende la licenza elementare all’età di circa 11 anni.

Cenni storici

Quali sono le scuole primarie

Il termine “scuola primaria” deriva dal francese. Tale tipologia scolastica si è in seguito diffusa in tutti i paesi anglosassoni. Venne ufficialmente introdotta nel 2003 grazie alla riforma del Ministro Moratti. Le scuole primarie vengono precedute dalle scuole per l’infanzia, cioè l’asilo.

Oggetto di molte riforme, le scuole primarie entrarono pienamente in rigore nel 1971. Questo perché c’era davvero bisogno di alfabetizzare la popolazione, soprattutto le fasce più deboli. Inizialmente ciò le lezioni si svolgevano durante le ore pomeridiane. Tali lezioni venivano organizzate e strutturate da un unico insegnate e i bambini si ritrovano per discutere, dipingere, stampare giornalini o dedicarsi a quelle attività non concluse o non sufficientemente approfondite al mattino. Fino al 1990, il maestro era uno soltanto. In seguito dopo l’approvazione della legge del giugno 1993, venne istituito un insegnante per ogni disciplina.

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Le scuole primarie, come possiamo vedere chiaramente, nascono come scuole dell’obbligo all’inizio dell’unità d’Italia nella seconda metà dell’800. C’era allora da combattere l’analfabetismo diffuso tra milioni di persone e c’era, soprattutto, la necessità di prevenirlo, cercando di avvicinare i bambini e i giovani italiani ad imparare gli elementi di base dell’alfabetizzazione: scrivere, leggere e far di conto.

Il giovane Stato italiano, insieme ai Comuni, compì un grandissimo sforzo al fine di assicurare a tutti l’istruzione obbligatoria, garantendo la presenza di maestri nelle più isolate comunità rurali, in ogni borgata: un campanile, una scuola. Le scuole primarie rappresentavano l’inizio di una nuova vita e , in un certo senso una fonte di riscatto soprattutto per le popolazioni più povere. Era necessario ritrovare la serenità, offrire delle nuove possibilità a bambini e giovani e ritrovare un minimo di equilibrio.

Le scuole primarie oggi

Quali sono le scuole primarie

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Quali sono le scuole primarie

Il mondo scolastico ha subito e continua a subire tantissime modifiche per quanto riguarda piani di studi, assetto organizzativo e attività extra scolastiche. Nel 2021 , le scuole primarie rivestono ancora un enorme potenziale. I bambini iniziano a affacciarsi alla vita con la consapevolezza di poter imparare tantissimo e di iniziare, soprattutto a acquisire tutti gli strumenti necessari per realizzare con successo il loro futuro.

Un futuro che deve essere radioso e che deve aprire loro tutte le strade possibili , permettendo loro di realizzare tutti i loro desideri. Le riforme che sono state fatte durante gli ultimi anni sono volte a raggiungere tale obiettivo. Ad esempio, l’introduzione dello studio di lingue straniere è di vitale importanza dato che i bambini di quell’età imparano in fretta e , sono di norma, meno inibiti a parlare in una lingua straniera.

Oggigiorno, la scuola in generale , rispecchia ancora gli obiettivi che si era prefissata alla nascita. Parlando delle scuole primarie, non possiamo che confermare questa tendenza. In linea di massima, le finalità della scuola primaria sono cambiate con il passare degli anni e vanno ben oltre la semplice alfabetizzazione, prevedendo, infatti, che essa abbia il compito di promuovere lo sviluppo della personalità di ciascun alunno.

L’obiettivo della scuola primaria è quello di far acquisire e sviluppare conoscenze e abilità di base, comprese quelle dell’alfabetizzazione informatica, di fare apprendere i mezzi espressivi, il modello comunicativo moderno, oltre allo studio e all’apprendimento della lingua italiana. Oltre a ciò, l’utilizzo di metodologie scientifiche nello studio del mondo naturale, la valorizzazione delle capacità relazionali e l’educare ai principi fondamentali della convivenza civile sono gli altri obiettivi cardine della scuola primaria e della scuola in generale.

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